Celebrazione Eucaristica feriale nella parrocchia di Cristo Redentore

7 Marzo 2025 | News, primo piano, vescovo, Visita pastorale

Nel pomeriggio di giovedì 6 marzo, l’arcivescovo Gian Franco ha presieduto la Celebrazione Eucaristica feriale nella parrocchia di Cristo Redentore, a Sassari, dove è in corso la Visita pastorale.

Si riporta di seguito l’omelia dell’arcivescovo:

«Celebriamo l’Eucaristia del giovedì dopo le Ceneri come appuntamento feriale nel contesto della Visita pastorale qui, nella parrocchia di Cristo Redentore. L’Eucaristia che ora celebriamo precede poi l’appuntamento assembleare di scambio, di riflessione, di condivisione. Ma vogliamo, anzitutto, lasciarci guidare dalla Parola del Signore, affinché sperimentiamo la Chiesa radunata attorno al Risorto, che riceve da Lui la grazia dello Spirito, linfa nuova per la sua missione, per la nostra missione, per la missione che ci sta affidando.

La prima parola che ci viene consegnata è la parola “conversione”: rivolgere il nostro sguardo, il nostro cuore, la nostra mente a Cristo. Tutta la nostra vita è un invito alla sequela di Gesù. E questa sera ancora ci viene posta questa prerogativa, questa esperienza fondativa per ciascuno di noi: la scelta di seguirlo.

L’Evangelista Luca ricorda le parole di Gesù, il quale invitava coloro che ascoltavano – in particolare i discepoli – a riflettere sul senso di una vita che, pur cercando di guadagnare il mondo intero, non realizza pienamente la propria vocazione, la propria identità discepolare.

Il Vangelo di questa sera ci pone davanti ad altre due parole: perdere e guadagnare. Con la conversione mi pare che ci si trovi di fronte a una riflessione, a una sosta – e questo è anche il senso pedagogico della Quaresima: riportarci costantemente a compiere questa pausa di riflessione e di discernimento. Cosa dobbiamoperdere che non ha valore? Cosa dobbiamo guadagnare che ha valore? Gesù è il modello di questa verità e di questo guadagno. È la via dell’amore pieno e totale, dell’adesione completa al progetto del Padre. Egli prende la sua croce, quella croce con cui ha portato ciascuno di noi, ha portato tutta l’umanità. Ecco il guadagno supremo di Gesù: è l’umanità intera. È il guadagno dell’amore, il guadagno della misericordia.

La via dell’amore che il Signore ci propone in questo tempo di Quaresima è una via in cui siamo invitati a scoprire che la perdita è il guadagno maggiore ch e possiamo trovare.

A volte si può avere l’impressione che le nostre comunità siano in perdita, che non siamo più tanti, che siamo pochi, che non ci sono tanti bambini, ragazzi e giovani; ma non è questo ciò che il Signore ci chiede primariamente di valutare.

Anzitutto ci chiede di esaminare la nostra scelta di vita cristiana, la nostra opzione per il Signore, se abbiamo deciso di seguirlo pienamente. E ce lo chiede sia come singoli sia come Chiesa – una Chiesa che costantemente si purifica, si converte, segue il Suo Signore e diventa anche una Chiesa pasquale, fruttuosa, in cui si sperimenta che, dalla perdita, deriva il guadagno più pieno.

Forse questa è anche la testimonianza che il mondo oggi si aspetta da noi, in una cultura che sottolinea fortemente il guadagno dell’effimero, dell’accumulo, dell’egoismo. Ci viene proposta la via dell’apertura all’Altro – con la “A” maiuscola – agli altri, ainostri fratelli e sorelle.

Il Signore ci conceda di percorrere questo cammino del tempo quaresimale confidando in Lui e così, come ci ha invitati a pregare il Salmo responsoriale, saremo come un albero piantato in un corso d’acqua che dà frutto a suo tempo. Chi alimenta questo albero è Cristo stesso; l’acqua è lo Spirito Santo, lo Spirito del Risorto, che, a tempo debito, ci consentirà di portare frutto, sia a livello individuale che ecclesiale. Talvolta, soprattutto in questo tempo di conversione pastorale, vi può essere l’ansia di volervedere i frutti desiderati, quelli attesi, ma in questa tappa il Signore ci chiede principalmente di sostare con profonda confidenza nei corsi d’acqua dello Spirito, perché a suo tempo, fiduciosi in Lui, sicuramente le foglie non appassiranno e l’albero porterà frutti buoni».

Pin It on Pinterest