Parrocchia San Paolo Apostolo: Assemblea Parrocchiale

5 Marzo 2025 | News, primo piano, vescovo, Visita pastorale

Martedì 4 marzo, nel contesto della Visita pastorale, nella Parrocchia San Paolo Apostolo, a Sassari, si è svolta l’assemblea parrocchiale.

 Ad introdurre il momento di dialogo tra l’arcivescovo Gian Franco e i parrocchiani è stato prima don Emanuele Piredda e poi don Dino Pittalis: «Ora è il momento in cui il vescovo ascolta e si confronta con noi in un dialogo fraterno che serve a conoscerci sempre di più; è un processo di crescita sinodale che il Papa richiama così spesso e a cui anche l’Arcivescovo, nel suo magistero, ci esorta, invitandoci a vivere in una Chiesa in uscita, nella dimensione di discepoli missionari. Questo è un momento di attesa per questa comunità che, come diceva già l’Arcivescovo nell’omelia della celebrazione, dopo la morte di don Luciano attende un nuovo parroco, un nuovo pastore».

 Successivamente è intervenuta una catechista: «Mi collego a ciò che diceva l’Arcivescovo nell’omelia: una Chiesa missionaria è in continuo cammino. In questi due anni abbiamo camminato tanto, cercando di fare gruppo. Lo abbiamo fatto soprattutto noi catechiste, grazie all’aiuto di don Emanuele. La Messa domenicale per noi sta diventando un momento di incontro per le famiglie e per i bambini. Don Emanuele ci sta accompagnando in un cammino fatto di fede, unione e condivisione, e ritengo che questo sia fondamentale. Il nostro impegno c’è, così come c’è quello delle famiglie e dei bambini: lo riscontriamo la domenica e anche in altri contesti, come il pellegrinaggio giubilare di due settimane fa in Cattedrale».

Altri interventi hanno posto in evidenza la sofferenza del vuoto lasciato dalla morte improvvisa del parroco. Nei molteplici interventi è emersa l’esigenza di poter far riferimento a un parroco secondo la consuetudine. Il confronto ha posto in rilievo la disponibilità ma anche le fatiche nel rigenerare un cammino pastorale dal volto più ministeriale.

 L’arcivescovo Gian Franco, nel suo intervento, ha ribadito l’importanza dell’interparrocchialità nel contesto diocesano e ha sottolineato che la Visita pastorale ha, tra i suoi obiettivi, proprio quello di risvegliare la collaborazione tra i sacerdoti e le parrocchie topograficamente molto vicine tra loro. Ha poi evidenziato come il ruolo del laicato sia centrale nella vita della parrocchia, affinché la comunità possa sostenere il parroco nel suo ministero.

Tra i vari temi da approfondire l’Arcivescovo ha sottolineato i seguenti punti: «La prima cosa che dobbiamo tenere presente è il clima culturale della società in cui viviamo. Dobbiamo esserne sempre più consapevoli, altrimenti rischiamo di restare ancorati a un’epoca che non esiste nella realtà. Questo non significa che il cristianesimo abbia perso valore o significato, né che non possa più essere accolto: dobbiamo riscoprire la gioia dell’annuncio del Vangelo. Oggi vi è una parola chiave: missionarietà. La Chiesa, e così la parrocchia dedicata a San Paolo Apostolo, è chiamata a entrare concretamente nella cultura del nostro tempo, affrontando la fatica dell’interpretazione della realtà con il Vangelo. Questo non riguarda solo i sacerdoti, ma tutto il popolo di Dio. È per questo che dobbiamo tornare all’essenza della Chiesa. Come dice il Papa, dobbiamo riscoprire l’elemento fondativo della parrocchia e ripartire da lì; dobbiamo compiere tutti gli sforzi necessari perché la parrocchia possa essere vissuta famiglia di famiglie, come casa tra le case.

La scelta di impostare la Visita pastorale in questi termini nasce dalla consapevolezza che talvolta le persone hanno smarrito il senso di appartenenza. La comunità ha bisogno di essere ricostruita, di ritrovare un tessuto connettivo che la rigeneri. Il Papa, nell’Evangelii Gaudium, ci invita ad instaurare e attivare processi, percorsi e dinamismi che permettano alla Chiesa di vivere una nuova stagione di evangelizzazione».

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