Oggi, martedì 18 febbraio 2025 alle ore 9,30 presso la Sala Mons. Isgrò si è riunito il Consiglio Presbiterale Diocesano.
L’incontro ha preso avvio con l’invocazione dello Spirito Santo e la proclamazione della Parola di Dio (Efesini 4,11-13). La lectio divina a cura dell’arcivescovo Gian Franco ha dato l’orientamento all’incontro del Consiglio convocato a metà anno pastorale per riflettere all’interno della fase profetica del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, sul discernimento in merito alla terza sezione “La corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità”dello Strumento di lavoro per la fase profetica.
L’arcivescovo ha sottolineato la necessità di assumere, anche come membri del Consiglio presbiterale, “la prospettiva dell’apostolo Paolo che si rivolge alla comunità di Efeso per promuovere la crescita della comunità. E al suo interno tale crescita avviene nello Spirito del Cristo Risorto”.
Dopo la fase dell’ascolto vissuta nel Consiglio del 28 novembre 2024, quest’oggi la fase del discernimento è stata condotta da alcune domande presenti nella Scheda 12. La consultazione odierna, la cui sintesi sarà inviata alla Segreteria nazionale del Sinodo, è avvenuta attraverso un lavoro interno al Consiglio mediante sei tavoli sinodali, in un clima di preghiera, di ascolto rispettoso e dialogo franco.
Il Consiglio Presbiterale quale organismo di partecipazione è interpellato per contribuire all’espressione di una larga convergenza su alcune scelte possibili che orientino il cammino sinodale diocesano e nazionale. In questa prospettiva l’arcivescovo ricordava che “la Chiesa vive il suo pellegrinaggio e la sua missione nell’esperienza della fatica, il Vangelo viaggia attraverso strade faticose così come è stato per l’apostolo Paolo che dice: ‘Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede’; ed è proprio la fede ad animare e alimentare il nostro camminare insieme, è la consapevolezza di essere in comunione con la passione di Cristo a dare lo slancio e a renderci perseveranti nella missione, così come lo è stato per Paolo”.
La chiamata, la missione e la ministerialità sono queste le piste che hanno gettato luce sulle domande concrete in riferimento ai territori e alle parrocchie, alla rimodulazione della presidenza delle comunità, all’animazione pastorale nelle comunità senza parroco residente, alla cooperazione ministeriale nella leadership della Diocesi.
L’arcivescovo ha altresì posto in evidenza, ricordando San Paolo VI, quanto sia necessario custodire la dimensione escatologica per evitare ogni chiusura immanentistica tra lo spiritualismo e l’ateismo, “dobbiamo riscoprire la fede e la chiamata, dobbiamo adoperarci per scoprire le azioni dello Spirito, i carismi che solo lui suscita”.
Uno solo resta pertanto l’obiettivo anche per il cammino del Consiglio Presbiterale Diocesano, quello di edificare il Corpo di Cristo; il servizio di partecipazione è orientato all’unità e all’edificazione della Chiesa.
Dopo alcune informazioni sulle attività del Seminario diocesano presentate dal rettore e vicario per il clero e l’educazione don Salvatore Fois, si è conclusa la mattinata di lavori con la preghiera dell’Angelus.