Nella mattina di domenica 5 gennaio, l’arcivescovo Gian Franco ha presieduto a Sassari, nella chiesa parrocchiale Mater Ecclesiae, la Celebrazione eucaristica, animata dal coro parrocchiale.
Nel saluto di benvenuto all’Arcivescovo, alla presenza di tantissimi fedeli, il parroco don Massimiliano Salis ha detto:«Come è stato ricordato anche ieri, in ogni Celebrazione eucaristica ricordiamo sempre il nostro Vescovo Gian Franco. Oggi è qui. Grazie per essere con noi».
L’Arcivescovo, nel rispondere al saluto ha detto: «Ringrazio don Massimiliano per le parole di accoglienza e saluto il carissimo don Vittorio, che anche ieri sera si è unito alla Concelebrazione eucaristica. Desidero che il saluto raggiunga tutti e ciascuno. In questo cammino di Visita pastorale, innanzitutto vogliamo chiedere al Signore che ci aiuti a sperimentare il dono del suo amore, un amore che è misericordia, che è bontà anche quando veniamo meno alla bontà e alla misericordia, anche quando inciampiamo nel nostro cammino di sequela di Gesù».
Di seguito si riporta uno stralcio dell’omelia, caratterizzata da un dialogo dell’Arcivescovo con i bambini e i ragazzi.
«Oggi, nel Vangelo, Gesù viene presentato con un’immagine particolare. Il Vangelo, anziché dire “un bambino è nato per noi”, usa un’altra immagine: quella del Verbo, paragonato poi a una luce. E cosa dice? “La luce è venuta nel mondo e avanza”. È bello quando c’è la luce. Immagino che anche voi siate più felici quando c’è la luce piuttosto che il buio. Quando c’è luce, c’è sempre un senso di splendore.
Gesù ha scelto questa immagine per presentarsi, per presentare la sua carta d’identità. Ha detto che Lui è luce e, essendo luce, ci dà sicurezza, ci dà splendore. L’immagine della luce fa provarecalore e gioia. Quando c’è calore, non c’è freddo, e se c’è calore, c’è anche amore, c’è amicizia. Pensate a quanti doni belli Gesù porta con sé. Avete detto un’altra parola importante: gioia. La luce ci aiuta a vedere le cose chiaramente e ci toglie dal contrario della gioia, che è la tristezza.
Quando l’angelo va da Maria, le dice che porta una bella notizia. Quando Gesù nasce a Betlemme e gli angeli vanno dai pastori, portano ancora una bella notizia. Era notte, eppure nel cielo risplendeva una luce. È curioso, vero? È un segno meraviglioso.
Gesù è venuto per portare nella nostra vita, anzitutto, l’amore, per dirci che ci vuole bene. È venuto per portarci gioia, perché desidera che non viviamo nella tristezza. È venuto a portarci sicurezza. Quando camminiamo, Gesù vuole che non cadiamo, ma che possiamo camminare sicuri. Di notte, a volte, camminiamo male perché siamo un po’ assonnati. Gesù ci dà sicurezza, perché è con noi.
L’annuncio della nascita di Gesù, della sua presenza, oggi è rivolto anche a noi. C’è un appuntamento importante tutte le settimane: la Messa domenicale. In questo momento di preghiera comunitaria, Gesù viene a dirci che è la nostra luce, che ci ama, che ci vuole bene. Ce lo dice proprio da quegli spazi presenti in tutte le chiese: l’ambone e l’altare. Ma un altro spazio altrettanto importante è quello che occupate voi ogni Domenica come assemblea. Senza di voi, con quello spazio vuoto, Gesù non sarebbe contento e non potrebbe parlarci. Tutte le Domeniche Gesù ci aspetta.
La Visita pastorale che stiamo vivendo è un invito alle nostre comunità a risvegliare il senso, innanzitutto, dell’Eucaristia domenicale. Gesù, con la sua nascita costante, ci parla, cammina con noi, ci guida, ci conduce e fa crescere la nostra comunità.
Oggi, come vi ha spiegato il parroco, questa Eucaristia è presieduta dal Vescovo, che celebra insieme ad altri sacerdoti. Ci sono un diacono, gli accoliti, i chierichetti, tanti ragazzi e giovani, delle persone adulte. Siamo un bel gruppo perché è tutta la famiglia della Chiesa che si riunisce. È la Chiesa che cammina insieme. Gesù desidera che camminiamo insieme. E questo è l’altro compito della Visita pastorale del Vescovo: radunare il gregge, per camminare insieme».