Nella Solenne Veglia di Pasqua, la ricerca di Luce in un Mondo di Tenebre
Nella quiete profonda di questa notte pasquale, ci ritroviamo insieme, circondati dalle tenebre che lentamente cedono il passo alla luce. È in questo contesto di transizione e rinnovamento che contempliamo il mistero più profondo della nostra fede: la Resurrezione di Cristo. Questa celebrazione non è solo un rito annuale, ma un invito a riflettere sul significato più autentico della luce che Cristo promette a ciascuno di noi. In questa omelia, l’Arcivescovo Gian Franco ci invita ad esplorare insieme come la luce di Cristo risorto illumina le ombre della nostra esistenza, trasformando la nostra comprensione del dolore, della perdita e della speranza. Attraverso le Sacre Scritture e la nostra personale esperienza di fede, cercheremo di comprendere meglio come la Resurrezione influenzi la nostra vita quotidiana, invitandoci a un cammino di rinnovamento continuo nella luce dell’amore divino.
Durante l’omelia, l’arcivescovo Gian Franco ha detto:
<<Abbiamo iniziato questa solenne veglia pasquale in un’atmosfera di buio, simbolo delle tenebre che avvolgono il mondo. Progressivamente, la luce di Cristo risorto si è diffusa tra noi, segnando con l’annuncio del diacono che Cristo è la luce del mondo, il superamento delle tenebre. A questo annuncio, abbiamo risposto con gioia, proclamando la nostra gratitudine a Dio.Questa sera, rendiamo grazie a Dio perché Cristo è la luce che illumina ogni uomo. La prima lettura, tratta dal libro della Genesi, ci ha presentato un mondo ancora informe e avvolto dalle tenebre, sul quale il Signore ha fatto splendere la sua luce. Questo atto primordiale riflette la natura di Dio, luce eterna e inestinguibile, desideroso di diffondere la sua grazia luminosa. La storia della salvezza, che abbiamo seguito attraverso le letture, è un cammino dal buio alla luce, simboleggiato dalla progressiva illuminazione che abbiamo sperimentato entrando nella cattedrale. Dio, la luce, dissipa le tenebre del dubbio e illumina il percorso di fede, anche nei momenti di difficoltà e nelle relazioni spesso complesse all’interno del popolo di Dio e dell’umanità. Passo dopo passo, la luce divina riconcilia, illuminando le vie oscure del nostro cammino. Nel mistero della luce di Cristo risorto, contempliamo oggi il volto di Dio, e ci viene chiesto di ricordare la nostra storia di salvezza, di riscoprire il nostro posto nella grande narrazione dell’umanità e di rinnovare il nostro impegno come figli della Chiesa. Attraverso le letture e i canti, questa veglia ci invita a riascoltare e a vivere le narrazioni della fede, per diventare una Chiesa e dei discepoli che trovano orientamento, orizzonti e prospettive in Cristo, la luce.Questa sera celebriamo la fede e la grazia. La fede, pur fragile o debole, necessita di essere costantemente alimentata. Lo facciamo attraverso gesti significativi, come il rinnovo delle promesse battesimali, che simboleggiano il nostro impegno a seguire il cammino illuminato dalla Parola di Cristo. Il Vangelo ci racconta di tre donne che, superato il dolore del sabato, si mettono in cammino verso il sepolcro, spinte dalla fede. Non trovano il corpo di Cristo, ma un messaggio di speranza: Gesù, il crocifisso, è risorto. Ciò trasforma il loro dolore in gioia e la loro ricerca in una missione di fede.Questa esperienza delle donne al sepolcro ci ricorda che, anche se a volte cerchiamo dimostrazioni tangibili della presenza di Dio, ciò che ci viene offerto è un cammino di fiducia. Gesù ci precede e ci attende. Questa certezza rinnova la nostra fede e ci permette di tornare a casa dopo la veglia, rafforzati nell’amore e nell’attesa del Signore>>.