Visita pastorale: a Borutta l’incontro con operatori pastorali, comitati e associazioni
Ieri pomeriggio, nel centro sociale di Borutta, il vescovo Gian Franco ha incontrato gli operatori pastorali e i comitati delle parrocchie di Borutta, Bonnanaro e Mores. Presenti anche i sacerdoti Don Paolo Santoru e Don Salvatore Mangatia.
L’incontro si è aperto con un momento di preghiera collettivo seguito dalla presentazione degli operatori presenti che hanno raccontato le esperienze nelle singole comunità.
Il messaggio dell’arcivescovo
<< La visita pastorale è il segno del pastore che incontra il gregge, perché il vescovo tiene e tanto a tutte le parrocchie della diocesi: tutte insieme formano il grande corpo della Chiesa Diocesana. Per le parrocchie è importante seguire, stare al passo, inglobare e condividere il cammino tracciato dall’arcidiocesi, che è il cammino di di una Chiesa – Casa che genera discepoli missionari. Associazioni e comitati all’interno delle parrocchie lavorano e si spendono ma non dev’essere un lavoro fine a sé stesso: attraverso i Santi occorre riscoprire la bellezza e la gioia della vera missione alla quale siamo chiamati, l’evangelizzazione. Siamo chiamati a rileggere la nostra storia di vita sotto l’azione dello Spirito in ascolto della Parola. Questo è un orientamento che la nostra Chiesa porta avanti da tempo. Fare Chiesa vuol dire condividere e camminare insieme. Il Papa stesso sta chiedendo alla Chiesa di camminare insieme. Se non riscopriamo di essere una Chiesa-Casa questo fa male a noi e c’è il rischio che verso l’esterno la Chiesa non sia credibile nella sua missione. Il Santo Padre ha chiesto di essere in uno stato permanente di missione, di non vivere un io ma un noi: ogni parrocchia singolarmente e tutte le parrocchie insieme. Siamo riuniti oggi nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo come incontro della Chiesa per gustare la gioia, ricercare nuove energie, per ascoltare la Parola e riscoprire la grazia di popolo radunato. Parroci, fedeli, religiosi. È un modo per superare i muri dell’isolamento e superare il “si è sempre fatto così” riscoprendo cosa ci unisce come Chiesa. Nella Chiesa, infatti, non si cammina da soli ma insieme. Diveniamo Comunità che si risvegliano per camminare insieme. Come Cristiani distinguiamoci in una società che spesso è caratterizzata dalla disgregazione e mostriamo il grande valore dell’essere comunità. È importante rileggere, rinforzare e approfondire la nostra storia per rinnovare le motivazioni che ci devono spingere a donare la vita per il Vangelo>>.