Cossoine, l’Arcivescovo: “Tutti possono scoprire la gioia di essere invitati”
Si è conclusa nel pomeriggio di sabato 11 novembre, con la celebrazione nella chiesa di Santa Chiara, la visita pastorale a Cossoine dell’Arcivescovo Gian Franco. Una settimana ricca di appuntamenti, incontri con i fedeli, visite agli ammalati e agli anziani, dialogo con le istituzioni del paese. Cossoine è stata la prima tappa delle tre previste nel primo ciclo dei paesi coinvolti per la visita pastorale nel Meilogu. Nelle prossime settimane, infatti, Gian Franco Saba visiterà le comunità di Bonorva e Giave. “Oggi la visita pastorale termina a livello parrocchiale ma non territoriale, per tutto il mese di Novembre infatti staremo vicini e avrò modo di visitare il territorio. Ringraziamo Dio per la Grazia che ci ha concesso in questi giorni trascorsi insieme”, il saluto iniziale di monsignor Saba. L’Arcivescovo ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale guidata da Sabrina Sassu, presente alla celebrazione.
Nell’omelia, l’Arcivescovo torna sul sollecito del Papa ad essere annunciatori di Gesù, a divenire discepoli missionari. Le nostre parrocchie vivono spesso delle stanchezze e noi siamo chiamati a vincerle: il senso della visita pastorale è risvegliare l’impegno missionario, il desiderio vivo di annunciare il Vangelo. La visita pastorale vuole interpellare tutti, la Chiesa deve essere inclusiva e aperta, capace di creare unità. “Felice di vedere la presenza di ragazzi, bambine e bambini. Come ci ricorda il Vangelo di oggi siamo chiamati a fare della nostra vita un cammino verso un banchetto di festa. Gesù ci invita ed è felice di incontrarci. La visita pastorale ci ricorda che siamo invitati. Gesù desidera che noi partecipiamo. Tra invito e partecipazione sta a noi la scelta di prendere parte. Grazie a voi perché in questi giorni avete partecipato, tutti. Proseguiremo questo incontro perché anche le parrocchie si incontrano tra di loro, momenti felici di condivisione. Vivere la gioia dell’incontro, questo è il cammino del sinodo. Non sempre, si accoglie l’invito con lucidità perché a volte capita di distrarsi, sfugge la gioia dell’essere stati invitati. In diocesi si promuovono le nuove ministerialità e l’operato degli artigiani di comunità. Mi auguro che la visita pastorale possa aprire le porte affinché questi possano diffondersi in tutto il nostro territorio diocesano. Tutti – ha rimarcato monsignor Saba – possano riscoprire la gioia di essere invitati. Con la visita pastorale si prosegue un cammino già iniziato, un cammino che richiama la nostra attenzione. Risvegliamo le energie, le presenze, la gioia della condivisione”.