Domenica 18 giugno l’Arcivescovo Gian Franco ha presieduto la santa messa domenicale della comunità parrocchiale di Ploaghe. Alla celebrazione eucaristica, nella chiesa del Convento, era presente il parroco don Giuseppe Virgilio e un gran numero di fedeli, in particolare genitori con i figli. Ed è proprio alle famiglie che si è rivolto l’Arcivescovo durante l’omelia. “Il senso della visita pastorale – ha detto – è quello di rendere visibile la presenza del vescovo, segno sacramentale di Dio che accompagna il suo popolo, in un atto che quotidianamente viene svolto dal parroco, da altri collaboratori e da tutto il popolo di Dio”. “Il Signore – ha proseguito – ci accompagna ma chiede anche a noi di essere gli uni compagni di viaggio per gli altri: non soltanto in un viaggio generico ma nel viaggio della fede. E perciò penso alle diverse forme di accompagnamento che esistono nella Chiesa: quella del vescovo, dei presbiteri, del diacono ma poi penso a voi: i papà e le mamme. La famiglia è un luogo concreto dove si accompagna la crescita alla fede di un nucleo piccolo, ma centrale per tutto il popolo di Dio. Anche i figli, d’altra parte, sono chiamati ad accompagnare i genitori e questo aspetto sta diventando un problema rilevante, soprattutto nella vecchiaia. Dio ha scelto questa dimensione umana per rendersi presente acconto a noi”.
“Penso anche alle altre ministerialità, come quella i catechisti, gli educatori, i ministri straordinari dell’eucaristia. Nella Chiesa – ha aggiunto l’Arcivescovo – siamo tutti chiamati ad essere accompagnatori. E anche la diocesi sta vivendo un tempo di accompagnamento pastorale, come sapete. E’ una via che la Chiesa ha scelto di vivere in questo tempo. Non è una via soltanto umana o sociale, ma è una via spirituale, tanto è vero che nel salmo abbiamo risposto in questo modo: “Noi siamo il suo popolo, gregge che Egli guida”.