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5 Ottobre 2019 | 1300 battute

ANNO C – XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Ab 1,2-3;2,2-4 | Sal 94 | 2Tm 1,6-8.13-14 | Lc 17,5-10

Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA

«Accresci in noi la fede!» sembra una richiesta legittima, persino devotissima. Perché allora il Signore risponde in modo così duro? «Se aveste fede quanto un granello di senape…». La dinamica del dialogo sembra suggerire che gli apostoli cerchino di ottenere da Gesù qualcosa di diverso: un altro miracolo, un ulteriore insegnamento, qualcosa in più e differente rispetto a quello che Lui continuamente offre loro. Poco prima li ha avvisati riguardo agli scandali, alla necessità della correzione fraterna e del continuo bisogno di perdono reciproco: «State attenti a voi stessi… sette volte al giorno… gli perdonerai». Ma a loro sembra interessare altro! Chi non ha presente quello che fanno i bambini? Anche quando hanno fame, al posto di accettare subito qualsiasi cibo venga loro offerto, fanno capricci ed esprimono preferenze: «Ho fame, ma voglio quello, questo no!». Ecco un esempio facile che descrive bene quello che succede in questa pagina del Vangelo e, purtroppo, in tante situazioni della vita di un credente-poco-credente al giorno d’oggi. È un po’ come quando chiediamo la pace nel mondo nelle intenzioni di preghiera e poi assecondiamo ogni tipo di scontro nelle nostre difficoltà quotidiane… chiediamo miracoli per ogni occasione, ma «Mi ami tu?» resta una domanda troppo difficile! Meglio iniziare a credere partendo da «quanto dovevamo fare». Che è già tutto ciò che serve!

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