I bambini sono i primi missionari, primi diffusori della buona novella perche capaci di portare la Parola, in modo semplice, in ogni angolo del pianeta. Lo hanno dimostrato anche sabato 12 ottobre, nello spazio del Mercato civico, a Sassari, durante l’incontro dedicato proprio ai giovani missionari. L’iniziativa, promossa e organizzata dall’ufficio missionario diocesano, diretto da don Tonino Canu, era inserita nel più ampio programma del Mese missionario straordinario voluto da Papa Francesco per diffondere la cultura della missione e celebrare i cento anni della Maximum illud di Benedetto XV. Dal primo pomeriggio di sabato, un esercito colorato e festante di bambini e bambine, provenienti dalle parrocchie cittadine e dell’hinterland, ha invaso pacificamente i locali del vecchio mercato per animare una bellissima rappresentazione. Quello che un tempo era lo spazio espositivo delle bancarelle dei venditori, è stato trasformato in un palcoscenico improvvisato in cui sono state realizzate cinque postazioni in rappresentanza dei cinque continenti: Europa, Africa, Asia, America e Oceania. Durante il pomeriggio, in cui è intervenuto anche l’arcivescovo Gian Franco, cinque operatori, tra laici e sacerdoti, hanno proposto ai bambini altrettante riflessioni basate su testimonianze dirette legate al tema della giornata. Ne è scaturito un bellissimo confronto a più voci durante il quale i bambini sono stati invitati a esprimere pareri e pensieri relativi all’esperienza missionaria. Un momento di dialogo e ascolto in cui ogni gruppo ha dato del proprio e composto cinque diversi spezzoni di una proposizione: «Dove ci invia Gesù?» «Non ci sono confini, il Vangelo è per tutti». Facile intuire il senso della rappresentazione racchiuso, anche linguisticamente, in un pensiero che è il senso dell’iniziativa. Il vescovo Gian Franco ha dialogato con i bambini, una breve conversazione durante la quale ha rimarcato l’importanza dell’accoglienza e della solidarietà nei confronti del prossimo, in particolare di coloro che soffrono, che provano disagio, a prescindere dal colore di pelle e dalla provenienza. I piccoli missionari, quindi, guidati dai catechisti e dalle catechiste, con l’utilizzo di materiali semplici, hanno costruito cinque barche, una per ogni continente rappresentato e con quelle hanno cominciato una lenta «navigazione» verso piazza d’Italia. In corteo, dopo avere lasciato il mercato civico, è partita una sorta di marcia della pace fino a piazza d’Italia dove le barche sono approdate a ridosso di un coloratissimo. La giornata era cominciata di primo mattino proprio in piazza d’Italia dove era stato allestito uno spazio per la celebrazione e la recita del Rosario missionario a cui ha partecipato un folto gruppo di fedeli sistemati a cerchio attorno al celebrante, nello spazio di fronte alla gradinata che porta al palazzo della Provincia.
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