Visita pastorale: l’arcivescovo Gian Franco Saba accolto a Banari

30 Aprile 2024 | primo piano

Nel pomeriggio di martedì 30 aprile si è aperta la Visita pastorale a Banari, dove, nel sagrato della chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire, l’arcivescovo Gian Franco Saba è stato accolto prima della celebrazione eucaristica e l’amministrazione del sacramento della Confermazione. Presenti il sindaco Francesco Basciu con gli altri amministratori comunali e le autorità militari del paese. A fare gli onori di casa è stato Don Salvatore Ruzzu.

Durante l’omelia, l’arcivescovo si è rivolto direttamente ai cresimandi:

<<I doni dello Spirito Santo sono la prima cosa da mettere in rilievo in questo giorno così importante per voi. È Gesù stesso che ci dona lo Spirito Santo; Dio stesso è il dono. Nel sacramento della Cresima, il dono principale non è una qualità che riceviamo, ma bensì lo Spirito Santo stesso. Nella prima lettura che abbiamo ascoltato, viene utilizzata un’immagine che ci aiuta a capire questo. Il profeta Ezechiele dice che Dio ci toglierà un cuore di pietra e ci donerà un cuore di carne. La differenza tra un cuore di pietra e un cuore di carne è che il primo, non avendo sentimenti, non batte, quindi è un cuore senza vita. Ecco dunque che Dio viene nel nostro cuore, nella nostra vita, con il dono dello Spirito Santo, per renderci persone vive, per renderci vivi come cristiani. Può capitare infatti che come cristiani possiamo essere simili a una pietra e quindi senza vita.

Pensate, oggi voi ricevete quel dono grande che è la presenza dello Spirito Santo, che vi aiuta e ci aiuta ad avere sentimenti cristiani, ad avere una vita cristiana. E allora oggi è un giorno importante. Noi tutti siamo chiamati a rendere vivo questo grande dono. Ci può essere, talvolta, la tentazione di dimenticare l’importanza di questo dono. E quindi quel dono diventa di pietra, come se non ci fosse. Dio desidera però che noi abbiamo un cuore che pulsa, che batte. La vita cristiana, possiamo dire, è simile a un cuore che pulsa rispetto a un cuore di pietra.

Siamo anche nel contesto della Visita pastorale che ha questo obiettivo: risvegliare la vita cristiana nelle comunità. Ecco che il dono dello Spirito Santo che oggi vi apprestate a ricevere è un invito anche a tutti noi che siamo già cresimati, che a nostra volta abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo, affinché nel nostro cuore non ci sia un cuore di pietra ma un cuore di carne.

Le nostre parrocchie abbiano un cuore di carne: se lo hanno, vuol dire che lì vive la vita cristiana.

Oggi è un’occasione per dire che lo Spirito Santo pulsa e ci dice quanto sia importante mettere al primo posto la Domenica, l’incontro con Gesù, l’incontro con il Signore. Ecco cosa significa passare da essere una comunità o una persona che ha un cuore di pietra a un cuore di carne.

Non dimentichiamo che nella comunità vi sono altre attività di vita cristiana, come ad esempio l’attenzione verso gli altri, verso gli anziani. Se noi siamo distratti verso gli anziani, dimostriamo di avere un cuore di pietra. Ecco, promuoviamo l’esercizio dell’amore, della carità verso gli altri, dell’attenzione verso gli altri.

Il cuore rischia di diventare di pietra se voi ad esempio trascurate, se noi trascuriamo di coltivare questa presenza viva che c’è in noi. Come la si coltiva? Attraverso la preghiera. Quindi cosa chiediamo allo Spirito Santo? Di stimolarci. Ma lo Spirito Santo ci stimola oltre che nel nostro cuore anche attraverso altre persone, ad esempio i genitori, oppure ancora le madrine e i padrini, che hanno un compito delicato. Voi avete il compito di far sì che il cuore di carne dei vostri figlioli rimanga tale e non diventi un cuore di pietra.

E allora, vedete quanti di noi abbiamo delle responsabilità nella comunità? Non è solo il parroco che ha la responsabilità, non è solo il sacerdote che ha la responsabilità. Anzitutto, ciascuno di noi è responsabile di se stesso, quindi deve impegnarsi personalmente; poi ci sono i genitori, i padrini e madrine, e poi altre figure come i nonni, gli zii, le zie. Qui, ancora grazie a Dio, nei nostri paesi si sentono i legami di affetto, i legami familiari ed è una cosa buona. Poi vi sono gli amici, un amico buono o un’amica buona può aiutarci ad avere un cuore di carne anziché un cuore di pietra.

L’amicizia ha incidenza anche da cristiani, perché tra amici ci si può sostenere oppure allontanare. C’è il tempo, nell’amicizia, per il divertimento, ma anche il tempo per coltivare la vita cristiana. Ecco, questo è il grande dono dello Spirito Santo, quello che ci aiuta veramente a essere cristiani. Oggi è una giornata di impegno per tutta la comunità, perché ricevere la Cresima significa anche pensare a come potete impegnarvi. Come altri hanno aiutato voi, così voi dovete imparare ad aiutare gli altri.

Il senso della Visita pastorale è incoraggiare, sostenere, promuovere quello che c’è, sollecitare, stimolare, attivare nel cammino diocesano dei processi.

L’altro invito è affinché le parrocchie non camminino da sole, perché non si possono più chiudere come castelli. Collaborino tra loro per aiutarsi.

Questo è l’invito, questa è la preghiera che oggi rivolgiamo al Signore: che le nostre comunità, da essere impaurite, ritornino sempre più ad essere di carne, pulsanti, vive. All’interno è importante la presenza degli adulti, dei genitori. È importante coinvolgersi: questa è un’altra parola che vi lascio, coinvolgersi nel cammino della Chiesa diocesana, per non camminare da soli.

Questo è ciò che stiamo condividendo con i sacerdoti e loro vi aiuteranno nella vita feriale a fare questo passo, al quale forse non siamo abituati perché un tempo le parrocchie erano molto popolose, c’era tutto nella parrocchia; nel paese c’era tutto, soprattutto in questi nostri bei paesi ricchi di storia, ricchi di tradizioni. La vita cristiana non è solo il giorno della festa patronale ma tutte le domeniche. Con questo impegno e con questa gioia noi andiamo avanti e questa settimana che staremo assieme continueremo a condividere altre cose che ci aiutano a scoprire un volto bello della Chiesa, perché è importante scoprire il volto bello della Chiesa che è rappresentato da voi, ragazzi e ragazze, e dalle vostre famiglie che vi accompagnano>>

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