Venerdì Santo: la meditazione dell’Arcivescovo per il passaggio dell’Addolorata in Cattedrale
Il messaggio del vescovo Gian Franco per il passaggio dell’Addolorata in Cattedrale:
<< Nella giornata del Venerdì Santo volgiamo gli occhi a Maria che cerca il Figlio, che sta presso il figlio. Maria prova i sentimenti della madre che segue il figlio, di una madre che ha uno sguardo di fede e che si interroga sul mistero del figlio, comprendendo progressivamente che egli è il Figlio di Dio, il Messia, comprendendo progressivamente la propria vocazione. Ecco, stando presso il Signore, noi comprendiamo la nostra missione. Noi comprendiamo la nostra vocazione. Oggi e domani vi è una dimensione di silenzio che avvolge la liturgia della Chiesa. Questo silenzio siamo chiamati a custodirlo anche nel corso dell’anno liturgico per saper ritrovare spazi e tempi per stare presso il Signore e presso il Signore. Comprendiamo la nostra vocazione in rapporto a Lui, in rapporto a Dio, in rapporto a Cristo, in rapporto all’umanità. Maria, tra le tante cose che ci insegna, ci insegna proprio questo: riscoprire la nostra vocazione, la vocazione di essere cristiani, la chiamata di cristiani come mamme, come papà, come lavoratori, come persone in ricerca della fede che si interrogano sulla fede, sempre. Come figli della Chiesa. Che cosa oggi il Signore ci chiede di fare nella Chiesa? Ecco, Maria ci insegna proprio questo. Maria non si è fermata. Poteva stare tranquilla, starsene a Nazareth, poteva starsene a Betlemme, poteva starsene nella sua casa e dire “tu hai la tua strada, io ho la mia strada”. E invece Maria è in cammino. E anche questo camminare per le vie delle città della città non è un camminare vano, non è un camminare solo dei piedi, delle gambe, è un camminare del cuore, è un camminare della mente e un camminare dello Spirito. Siamo in cammino e in cammino come insieme, non frantumati e divisi gli uni con gli altri, ma insieme, insieme, uniti attorno a Cristo, attorno a Maria. E Maria la contempliamo anche come Madre dei Dolori. Ci sono tante mamme, tanti papà che soffrono per motivi vari. Affidiamo a Maria le famiglie che vivono tanti disagi, tanti dolori. Ecco perché il Cuore di Maria possa rendersi prossimo anche attraverso i nostri gesti, le nostre prossimità verso le tante situazioni di sofferenza. Tante mamme, tanti genitori che cercano i loro figli o genitori, figli che cercano i loro genitori. È un tempo articolato sotto questo profilo complesso. E allora ecco, a lei vogliamo affidare tutte queste nostre intenzioni>>