«La scienza dell’amore e della ricerca»
Sabato 11 aprile, Mons. Gian Franco Saba ha raggiunto l’Ospedale Civile di Sassari per un momento di preghiera condiviso sui social con una diretta dalla Cappella dedicata alla Santissima Annunziata. Un breve saluto del Cappellano, don Piero Bussu, ha aperto il momento di preghiera intorno all’Inno contenuto nella seconda Lettera ai Corinzi (2Cor 1,3-7), che l’Arcivescovo ha meditato e offerto come una bussola spirituale nel giorno che precede la celebrazione pasquale: «Un tempo in cui la comune partecipazione alla tribolazione e all’afflizione ci spinge verso la scoperta della comune consolazione dello Spirito». Dopo i saluti iniziali rivolti a don Piero, padre Eugenio e don Paolo, cappellani presso l’Azienda ospedaliera, l’Arcivescovo ha ricordato il personale sanitario, i dirigenti e gli amministratori, ma soprattutto i pazienti e le rispettive famiglie, sia dei reparti ordinari che del reparto riservato agli ammalati di Covid-19. Un gesto di vicinanza per esprimete «l’incontro profondo di Dio con l’uomo avvenuto nel Mistero della Pasqua -così mons. Saba- perché gli occhi della fede ci aiutino a riconoscere nella liturgia della prossimità il culto spirituale» che questo tempo di emergenza ha messo in evidenza. «La persona umana è l’oggetto delle nostre attenzioni e della nostra presenza, perché in ogni azione, parola, gesto di consolazione Cristo è deposto dalla croce», come anche nella fatica della riorganizzazione e «nell’applicazione dell’intelligenza e della scienza dell’amore nella ricerca». Sul ruolo dei ricercatori scientifici ed il valore della loro attività si è voluto soffermare, prima della benedizione conclusiva e dell’assoluzione straordinaria con relativa indulgenza, il Vescovo Gian Franco, riprendendo insieme le parole di Papa Francesco e di Albert Einstein per indicare nella «scienza della carezza, della vicinanza e della tenerezza» e nel «mistero della comprensibilità del mondo» l’accordo su cui ritornare ad intonare «l’Inno della vita».