Una forma straordinaria per l’assoluzione sacramentale
Lunedì 23 marzo, a seguito della Nota della Penitenzieria Apostolica del 19 marzo e degli orientamenti della CEI, S. Ecc. Mons. Gian Franco Saba ha emesso un Decreto in cui chiarisce e disciplina la possibilità dell’assoluzione dai peccati ai penitenti anche senza previa confessione individuale durante questo periodo di emergenza sanitaria. Mons. Antonio Tamponi, Vicario generale, ha accompagnato con una nota la pubblicazione del documento, spiegando che «l’unico modo ordinario di celebrare il Sacramento consiste nella confessione individuale e integrale dei propri peccati da parte del penitente e nella Assoluzione Sacramentale del Ministro competente, il solo Sacerdote, munito della necessaria facoltà. Tale forma ordinaria, non può essere sostituita se non per cause gravissime e solamente di fronte all’impossibilità fisica o morale di ricorrere alla forma ordinaria». Proprio nell’emergenza generata dalla diffusione del Covid-19 si riconosce la possibilità di un una forma straordinaria «che consiste nell’Assoluzione generale senza la previa confessione individuale… che non andrà mai considerata come una normale alternativa, né dovrà mai condurre ad una minore considerazione della forma ordinaria».
«Il Decreto Arcivescovile resterà in vigore perdurante lo stato di necessità e fino ad espressa revoca dello stesso. Sarà premura dei confessori per quanto possibile informare i penitenti che venuto meno lo stato di necessità si accostino, quanto prima, offrendosene l’occasione, alla confessione individuale».