A Sassari la XXVIII Giornata mondiale del malato
Martedì 11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes, nella Parrocchia sassarese di San Vincenzo de’ Paoli, è stata celebrata la XXVIII giornata mondiale del malato. Riferendosi alla pagina evangelica delle nozze di Cana, nell’omelia il vescovo Gian Franco ha messo in risalto l’esperienza del limite umano: «A Cana viene a mancare qualcosa di importante, che mette in crisi la festa; ma proprio in quella situazione di assenza, la presenza del Signore diventa possibilità di una riabilitazione della persona». Anche nelle situazioni più dolorose e difficili ogni uomo deve avere l’opportunità di testimoniare la dignità della vita e proprio in questi momenti un credente ha l’occasione di mostrare il volto di Cristo che, pur crocifisso ha di fronte a sé la speranza della risurrezione. «Quanto sono importanti le persone che si dedicano alla cura degli ammalati – ha concluso l’arcivescovo – chiamate a offrire il meglio con competenza, professionalità e umanità, per riabilitare il malato nel corpo, nella mente e nello spirito. Perciò la nostra Chiesa continuerà a investire sempre più nella formazione delle coscienze, per promuovere non una via minimalista, ma quella del “meglio”, insegnataci da Cristo».
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Nel saluto del Direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, don Piero Bussu, la sottolineatura dell’aspetto positivo del convenire insieme come operatori del mondo sanitario: rappresentanti delle istituzioni, associazioni di volontariato, Chiesa, ammalati e familiari. Uno stile da custodire per un processo che generi nuovi stili di servizio verso la sofferenza e la cura integrale delle persone.
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