Fare bene il Bene

24 Ottobre 2015 | News

Di seguito la lettera inviata dal Direttore della Caritas diocesana, don Gaetano Galia, a tutti i Sacerdoti e i responsabili di Istituti Religiosi.
La comunità diocesana si prepara all'accoglienza di rifugiati e richiedenti protezione internazionale, seguendo le linee guida indicate nel Vademecum inviato a tutte le diocesi dalla Conferenza Episcopale Italiana.

———————– 

Ai sacerdoti e i responsabili delle comunità religiose
 
Carissimi,
vi scrivo, in accordo con il nostro Vescovo, insieme  alle religiose e i laici dell’equipe della Caritas diocesana, che condividono con me le fatiche della testimonianza della Carità nel tempo che ci è chiesto di vivere,  certi della grandezza e dell’importanza del vostro ministero e consapevoli del gravoso impegno che esso comporta.
All’indomani dell’appello di Papa Francesco del 6 settembre che “di fronte alla tragedia di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e la fame e sono in cammino verso una speranza di vita” ci invitava ad essere prossimi e “a dare loro speranza concreta”, la nostra chiesa diocesana, in risposta anche agli organi di stampa che chiedevano quali iniziative intendesse prendere la diocesi davanti alla sollecitazione del Papa, comunicava (attraverso le pagine di Libertà) la propria attenzione e cura premurosa  verso i profughi  nella collaborazione logistica, sanitaria e culturale ai Centri di accoglienza straordinaria che si stavano allestendo in città, e l’impegno a predisporre un piano di accoglienza dignitosa coinvolgendo parrocchie e comunità religiose.
Fare bene il bene
La nostra chiesa locale, che vuole camminare con le persone, accoglie l’invito del Santo Padre facendosi casa e famiglia del popolo dei migranti, segno di unità nella diversità.
In questi giorni la Conferenza Episcopale Italiana ha predisposto un Vademecum per l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati e lo ha inviato a tutte le diocesi. Nello stesso tempo la Caritas Italiana propone a tutte le chiese locali il progetto Rifugiato a casa mia, già sperimentato in una decina di diocesi e che vede il coinvolgimento della comunità cristiana in uno sforzo volto all’accoglienza di  rifugiati e richiedenti protezione internazionale presso famiglie, istituti religiosi o parrocchie dove comunque i beneficiari dovranno essere seguiti da famiglie tutor.
Per questa vera e propria chiamata missionaria il prossimo Giubileo della Misericordia sarà per tutti un grande dono di grazia particolare perché ci aiuterà ad aprire gli occhi dei nostri cuori attraverso le opere di misericordia facendoci vedere le “ferite impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi”.
Insieme alla porta santa apriamo le porte delle nostre case, parrocchie, conventi, istituti e santuari, così come ci viene suggerito nel Vademecum della CEI, costruendo un percorso di accoglienza che diviene segno di  cammino nella carità che si affianca alle già numerose iniziative di solidarietà ai tanti poveri, vecchi e nuovi, adottando uno stile di vita familiare e comunitario, facendo bene il Bene.
Linee guida e organizzazione
Alla Caritas diocesana viene chiesto di curare la preparazione della comunità all’accoglienza e coordinare tutti gli aspetti organizzativi e logistici oltre a tutti i soggetti che saranno coinvolti in questo percorso di carità.
Per questo la Caritas diocesana, in collaborazione con l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali, gestirà il flusso informativo e la comunicazione con enti, associazioni, parrocchie e comunità religiose che offriranno le loro disponibilità materiali e umane. Mediante un equipe specifica preparerà con una formazione accurata sul piano: sociale, legale, amministrativo, culturale e pastorale, tutte le persone che si renderanno disponibili all’accoglienza concreta, offrendo tutti gli strumenti adeguati.
Sarà costituita una specifica commissione diocesana per la gestione delle pratiche legali e amministrative relative allo status dei migranti e i rapporti con gli enti competenti.
Forme di accoglienza, idoneità dei luoghi, caratteristiche necessarie, tempistiche, sono tutti aspetti che saranno comunicati al momento in cui verranno presentate le disponibilità di accoglienza da parte di famiglie, parrocchie o comunità religiose.
Fin da subito per tutte le disponibilità all’accoglienza è attivo l’indirizzo mail della Caritas: caritasturritana@libero.it e il numero telefonico 079 4920206 (lun.- ven. 9-12 e 14-17), dove dovrà essere indicato il riferimento da contattare.
 
Sassari,  19 ottobre 2015                                                    Vi saluto fraternamente augurandovi la pace
                                                                                                                     Don Gaetano Galia                                                                                                                                                                                                                                        Direttore della Caritas diocesana di Sassari
 

Pin It on Pinterest