Visita pastorale a Chiaramonti: “Qui per incoraggiare, sostenere e promuovere”
Nel pomeriggio di domenica 16 aprile la comunità di Chiaramonti ha accolto l’arrivo dell’Arcivescovo Gian Franco Saba per l’inizio della visita pastorale. Ad attenderlo nel piazzale della chiesa di Cristo Re le autorità civili e militari, i gruppi parrocchiali insieme ai bambini del catechismo. Dopo la venerazione della croce e l’aspersione, il corteo si è diretto fino alla chiesa parrocchiale di san Matteo Apostolo per la celebrazione di apertura presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata da don Angelo Farina. Prima della Santa Messa il saluto del vice sindaco Luigi Pinna: “Importante creare sinergie con la Chiesa per costruire programmi utili alla comunità. In questi giorni di visita pastorale avremo modo di confrontarci e dialogare su diversi temi”. Poi il messaggio di don Angelo Farina: “Il vescovo viene tra noi per convocarci alla preghiera unanime, grazie per la sua presenza”.
“Le tipicità della comunità, la comunione e l’interparrocchialità – così l’Arcivescovo nell’omelia – non servono per appiattire la specificità del bel giardino della Chiesa. Grazie per la calorosa accoglienza, avvenuta all’insegna della preghiera e dell’affetto reciproco. Oggi Gesù ci fa incontrare nell’Ottava di Pasqua, la liturgia sottolinea la lunghezza di questo giorno perché i discepoli hanno avuto bisogno di tempo per rendersi conto che veramente Gesù era risorto. Gesù ci invita a incontrarlo, non poteva esserci una data più bella per cominciare la visita pastorale, la presenza del pastore porta l’annuncio della Resurrezione. La gioia è il primo aspetto da tenere a mente, perché Gesù è portatore di gioia, egli conferma i discepoli che erano sperduti e disorientati. La loro fede è stata messa a dura prova, ma Gesù li riconduce all’adesione, all’incontro con lui: questa è la missione della Chiesa. L’annuncio che fa la Chiesa è quello di fare esperienza di Gesù Risorto, la storia della Chiesa è la storia del Popolo Santo di Dio in cammino. La presenza del vescovo serve per cogliere e incoraggiare i segni di Resurrezione presenti nella Comunità, in questa Comunità. È bello ascoltare le persone, sperimentare che nella ferialità ci sono tanti segni di confessione di fede, persone che credono fermamente nella Resurrezione. Durante la visita pastorale il vescovo incoraggia, sostiene, promuove. Gesù risorto ci libera dalle paure, noi cristiani possiamo avere paura. È importante che le nostre comunità si aprano all’annuncio, alla speranza. A volte l’indifferenza religiosa si manifesta nei nostri centri”.
L’Arcivescovo ha chiesto che le comunità si sentano parte attiva della diocesi. “La visita serve affinché tutte le comunità si sentano una parte importante della Chiesa”. In un passaggio dell’omelia l’Arcivescovo si è rivolto direttamente ai bambini del catechismo: “Gesù ci cerca sempre e noi dobbiamo essere pronti ad accoglierlo. Anche questo è il senso della visita pastorale, il vescovo in visita pastorale viene per cercare e coinvolgere tutti. È bello stare insieme ed è questo che vuole Gesù”.