Incontro con i Gremi 2024
Nel pomeriggio di venerdì 9 agosto l’Auditorium “San Giovanni Paolo II”, in Largo Seminario a Sassari, ha ospitato l’evento culturale promosso da Fondazione Accademia, Casa di Popoli, Culture e Religioni, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Sassari. in occasione della Solennità dell’Assunzione al Cielo della B.V. Maria e della Discesa dei Candelieri 2024.
Oltre ai gremianti, all’evento hanno preso parte le autorità civili e militari della città. L’incontro è stato moderato da Antonello Canu, direttore operativo della Fondazione e dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Sassari monsignor Marco Carta. Relatore della serata Prof. don Mario Farci, Preside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. L’Associazione Culturale “Coro di Florinas” ha curato la parte musicale.
Di seguito si riporta l’intervento di mons. Gian Franco Saba, arcivescovo metropolita di Sassari.
«Siamo chiamati ad essere rigenerativi. Quanto il professor Farci ha rilevato è che Maria riassume in sé un dinamismo che fa parte della vita della Chiesa. Pertanto, chiuderci nella devozione statica e semplicemente rappresentativa sarebbe un limite perché non sarebbe rendere onore a Maria.
Professor Farci ha colto anche un altro aspetto importante: la dimensione mariana della città di Sassari. I titoli biblici ci sono anche in città. L’aspetto dinamico, messo in evidenza dal relatore, è anche il tema del messaggio che desidero consegnare in continuità, come diceva il Vicario Generale, con il messaggio rivolto alla Città e al Territorio in occasione della Festa del Patrono San Nicola.
“Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del figlio suo” – scrisse Sant’Agostino. L’obiettivo è quello di Maria che si è presa cura nel suo periodo storico, del figlio Gesù nella realtà umana. Maria, che ora dalla Patria Celeste si prende cura di noi, ci educa e ci invita a prenderci cura gli uni degli altri, a prenderci cura di una comunità.
I gremi – la comunità gremiale – può essere una comunità di cura della società e della Chiesa diocesana. La riflessione si sofferma nell’invito a provare a chiederci che cosa la spiritualità mariana ci suggerisce nel generare nuove leadership qui, in questa Chiesa concreta, in questa società concreta. Nel territorio vi sono tante fucine per generare nuove leadership, come l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, l’Accademia e altre realtà.
Maria cosa suggerisce a ciascuno di noi, alla nostra Chiesa in cammino? Una leadership che possa esprimere quell’aspetto che Professor Farci ha sottolineato, cioè saperla contestualizzare nella vita di una creatura umana ben riuscita. Oggi si parla di nuovo umanesimo, di umanesimo dell’incontro. E allora, ecco: prendersi cura gli uni degli altri, generare una comunità umana.
Questa prospettiva desidera esprimere il fatto che l’attenzione del Vescovo verso questo settore non è di tipo restauratore, non stiamo facendo un’opera di restauro, di restyling, ma un lavoro di rigenerazione. In questo tutti noi, ciascuno per la sua parte, siamo coinvolti. Alcuni giorni fa il sindaco proprio nella conferenza di presentazione della Faradda, ha sottolineato lo sguardo verso il cielo, con i piedi per terra. Ecco, mi sembra che sia un’immagine molto bella, una metafora che può accompagnarci.
Ci troviamo in una sala dedicata a San Giovanni Paolo II, che ricorda la sua visita a Sassari. Ecco, nel Messaggio che vi consegno ho desiderato sottolineare di San Giovanni Paolo II quello che disse all’UNESCO nel 1980. L’avvenire dell’uomo dipende dalla cultura. Il mondo dei gremi, tutta la cultura gremiale, le macchine a spalla e quant’altro, ruotano attorno a questo: è una preziosa eredità culturale e spirituale. Noi abbiamo la responsabilità di far fruttare questi talenti, non di sotterrarli. Ci sono talvolta delle posizioni che guardano all’indietro senza camminare in avanti; si rimane bloccati, invece lo sguardo all’indietro deve dare impulso per andare avanti.
Io auspico che i gremi possano essere anche uno spazio sinodale, un cantiere sinodale naturale anche per divenire a scelte condivise, pacificanti e di unità perché costituiscono una dimensione importante della società. In questo momento desidero sottolineare che la Città e il Territorio sono interpellati da nuove sfide che possiamo sintetizzare con una pluriforme presenza di processi migratori che non sono solo i colori delle persone. Ecco, la danza della festa, il camminare, questa dimensione del discendere per ascendere, che è stata sottolineata, davvero mi sembra una bella metafora per chi ci accompagna nel cammino. Poi il resto lo consegno alla vostra pazienza, alla vostra collaborazione, perché insieme possiamo compiere questo cammino.
È importante che vi siano degli appuntamenti nei quali la comunità si ritrova per riflettere, per pensare sul suo cammino e per non vivere passivamente con le proprie esperienze e le proprie dinamiche».
Nel corso dell’incontro è stato assegnato a Madre Maria Aurora Cambilargiu, delle Pie Sorelle Educatrici, il riconoscimento annuale per l’impegno attivo e concreto nella promozione di un Nuovo Umanesimo dell’Incontro. Il riconoscimento, giunto al quinto anno, nel 2020 era stato assegnato al Prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessandro, nel 2021 al direttore Caritas Nazionale Monsignor Francesco Soddu, nel 2022 a Giovanni Serra, Comandante della Polizia Locale di Sassari e nel 2023 a Maria Stella Mura, già direttrice della clinica di malattie infettive.