Visita pastorale: il vescovo Gian Franco Saba incontra il consiglio comunale a Siligo
Nel tardo pomeriggio di martedì 16 aprile l’arcivescovo Gian Franco Saba, in occasione della Visita pastorale, ha incontrato il Consiglio comunale di Siligo guidato dal sindaco Giovanni Porcheddu nell’aula consiliare del municipio. Ad accogliere il Vescovo anche l’Arma dei Carabinieri e i Rappresentanti dell’associazione “Pro Loco” di Siligo.
Nel suo intervento l’arcivescovo ha detto:
“ È sempre significativo incontrare le Amministrazioni comunali: questi sono momenti in cui Istituzioni che operano in sfere differenti si incontrano e collaborano. Questa collaborazione è legata ai rapporti tra le persone ed è tesa alla ricerca del bene comune, il bene di tutti. Siligo nel corso della sua storia ha dato i natali a diverse personalità significative nel mondo della politica, della cultura, della musica: la Visita pastorale è un’occasione concreta per riscoprire la bellezza dei nostri territori.
Nella Chiesa, come nella società civile, è importante partire dal presente per pensare al futuro. Le parrocchie non siano isolate: coltiviamo il non-spopolamento della fede. Non è più possibile permettere che le parrocchie siano chiuse in loro stesse. Usciamo dalla dimensione che porta a chiudersi; oggi non può più essere così”.
Poi il riferimento all’ultima Lettera pastorale:
“In questo tempo siamo chiamati a generare un pensiero ospitale. Davanti ai cambiamenti che abbiamo davanti non ci si deve rassegnare. Una delle vie per superare questo è l’invito di Papa Francesco a generare nuove leadership nel territorio. Incoraggio sempre a questo dialogo e amicizia sociale nel rispetto delle reciproche visioni. Occorre avere dedizione per la cura del bene comune. Papa Francesco, durante la pandemia del Covid, più volte ci ha ricordato che dalla crisi o si esce migliori o si esce peggiori. Così accade anche nelle difficoltà che incontriamo nei nostri territori che hanno bisogno di un nuovo sussulto di vita. Occorre percepire questo cambio di mentalità poiché ritmi e stili di vita sono cambiati. Non possiamo ricostruire lo stile parrocchiale del 1800, quella è una Chiesa che non esiste più. Le realtà pastorali dovranno, con lungimiranza, aprirsi alla mutua cooperazione. Promuoviamo, come ci chiede Papa Francesco, nuove leadership che possano generare nel territorio. Ritengo che il confronto con le Amministrazioni comunali durante la Visite pastorali sia un momento di grande importanza, un momento di scambio concreto. Grazie per l’accoglienza”.