“Nel Natale incontriamo Dio che desidera comunicare con noi”

25 Dicembre 2022 | Omelie di Mons. Gian Franco Saba

Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre l’Arcivescovo Gian Franco ha presieduto nella cattedrale di San Nicola la solenne celebrazione eucaristica del Natale del Signore. Tra i concelebranti erano presenti il vicario generale monsignor Antonio Tamponi, il vicario per la pastorale monsignor Marco Carta e il vicario per il clero monsignor Salvatore Fois. “Siamo convenuti in questa notte santissima per incontrare il Signore Gesù nell’umiltà della sua natività – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia -. La celebrazione che viviamo è la celebrazione dell’incontro. I segni e i simboli che la liturgia propone ci dicono che Dio desidera comunicare ed incontrarsi con noi”. Nel commentare le letture, monsignor Gian Franco si è soffermato sull’annuncio della Notte di Natale. “Quando proclamiamo ‘È apparsa la Grazia di Dio’- ha detto – non ci riferiamo a qualcosa di vago, di nebuloso. La Grazia è una persona, è Gesù Cristo. È quel bambino promesso, come abbiamo ascoltato dal profeta Isaia, nato a Betlemme dal seno verginale di Maria. È quel Bambino che abbiamo mostrato”. Proseguendo ha poi aggiunto: “Come la Chiesa è chiamata a mostrare il Corpo di Cristo, anche ciascuno di noi è chiamato a farlo ogni giorno, a mostrare nella quotidianità la dolce presenza di Gesù. È apparsa la Grazia di Dio significa che è Dio che appare, in una forma umile, semplice, nella forma di colui che si china sulla sua creatura. Dio appare per tutti gli uomini, e questo suo apparire è connotato da una universalità geografica e umana”.

L’Arcivescovo ha poi aggiunto: “Dio si manifesta come luce. La liturgia questa sera ci fa respirare il clima della Pasqua. Fare Pasqua significa entrare nel mistero della relazione con Cristo che ci ha liberati dalle tenebre per condurci in una dimensione di luce. La luce del Natale non è un fatto esteriore, ma una luce che esprime l’eternità che si manifesta nella temporalità. Lo stesso presepe ci porta a un esercizio di spiritualità. Il Natale è infatti un passaggio, è una liberazione dalle tenebre per raggiungere la gioia. Questa notte abbiamo ascoltato tre annunci: l’annuncio della fine delle schiavitù che tolgono la gioia, l’annuncio della fine di ogni conflitto, l’annuncio della nascita di un bambino, il Principe della pace, che introdurrà nel mondo la pace. Dio, nel mistero del Natale di Gesù, si mescola nella nostra vita. Ciascuno di noi, in forme diverse, è chiamato ad essere generatore di vita”. Infine, nel concludere l’omelia, l’Arcivescovo Gian Franco si è soffermato ancora sul significato della Messa di Mezzanotte e, riprendendo un passo dell’Inno di Sant’Efrem il Siro sulla Natività, sulla capacità di vigilare e pregare.

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