In ordine… sottosopra
ANNO A – XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Is 55,6-9 | Sal 144 | Fil 1,20-24.27 | Mt 20,1-16
Ufficio Comunicazioni Sociali – don Michele MURGIA
Dopo l’ascesi che partiva dalle attitudini umane per meditare le logiche del Cielo, questa domenica è proposta una parabola che aiuta a cercare di realizzare in Terra lo stile dell’azione di Dio. Dopo la riflessione sulle virtù nella vita ecclesiale e la considerazione di uno scarto «senza misura» che porta all’incommensurabile divino, oggi l’ascoltatore trova un esempio dell’inaudita sproporzione di Dio nella considerazione del compenso agli operai della prima e dell’ultim’ora: il criterio non sono le ore di lavoro né la fatica, non è l’ora della«chiamata» ma la «chiamata» stessa e, di conseguenza, la qualità di una risposta sempre identica, che esprime disponibilità e impegno. La quantità resta ancora oggi uno degli spettri che guastano la percezione della propria religiosità, e si ripetono spesso senza senso espressioni come «di più, più fede, più tempo, più preghiera…». Di contro, il Vangelo invita e guida il credente verso le qualità di ciò che è più piccolo, di una fede grande «quanto un granello di senape», di un tempo pervaso dal mistero e non dagli orologi, di un dialogo con Dio in cui non esiste alcuna necessità di pronunciare o moltiplicare invano parole. Già l’Antico Testamento contiene numerose tracce di questa inversione, ma ultimo e primo finalmente coincidono in Cristo.