Porto Torres: un giorno dedicato alla Vergine di Bonaria
Venerdì 17 maggio, alle ore 9.00, puntualissimo il traghetto della Moby ha attraccato a Porto Torres e permesso ai fedeli delle quattro parrocchie turritane di incontrare l’atteso gruppo di circa trecentocinquanta fedeli che accompagnava, insieme ai padri mercedari del Santuario cagliaritano, il simulacro di origine spagnola della Patrona massima della Sardegna, tanto cara anche a Papa Francesco: la Beata Vergine Maria, venerata sotto il titolo di Bonaria. Un primo saluto nel canto dell’inno alla Madonna ha dato inizio alla processione con cui i fedeli ed il simulacro hanno attraversato il centro della cittadina per raggiungere la Basilica dei Martiri turritani, uno dei luoghi nativi del Cristianesimo nella nostra Isola. Qui, alle 12.00, è avvenuta la preghiera corale della Supplica alla Vergine di Bonaria, all’interno di una giornata interamente dedicata al culto mariano e alla celebrazione del sacramento della Riconciliazione.
L’Arcivescovo Gian Franco, alle 17.00, ha raggiunto l’antica sede vescovile della diocesi per presiedere il Pontificale programmato per l’occasione: «Cristo ci raggiunge con Maria, come seicentocinquanta anni fa, perché nella liturgia si attui ancora il mistero generativo di quella nascita che, per la Madre di Dio, ha donato al mondo la Luce divina». Come nella miracolosa tempesta che donò ai padri mercedari il prezioso manufatto, «anche oggi non possiamo non cogliere l’occasione di rinnovare il nostro affidamento a Colei che ci ricorda Chi governa la barca fragile eppure grande della nostra Chiesa! In ascolto del nostro caro Papa Francesco -ha esortato Mons. Saba- chiediamo alla Vergine, Lei che è ripiena di Spirito Santo, che sia ancora portatrice in noi di un rinnovamento che non conosce naufragio, perché vegli su di noi e insieme risvegli in noi la gioia del Vangelo e la forza di testimoniare un Vangelo gioioso». Traendo spunto dalla Liturgia della Parola, l’Arcivescovo ha invitato le centinaia di fedeli presenti alla celebrazione a percorrere un ulteriore pellegrinaggio: «Dalla stanza superiore del Cenacolo scendiamo adesso nel piano della nostra esistenza, portiamo quel messaggio rigenerante dentro ogni realtà in cui la nostra vita, anche oggi, chiede di essere visitata. La nostra amata terra, tanto cara alla Vergine Madre, attende nel suo segno che anche la nostra umanità riceva, custodisca e sia capace di donare Vita».
Conclusa la concelebrazione, cui partecipavano anche numerosi presbiteri della Diocesi, il corteo processionale si è ricompattato alle porte della Basilica di San Gavino, per riprendere il passo verso il porto e lasciar ripartire così i pellegrini ed il Simulacro di Bonaria verso la Città di Olbia, per le ulteriori tappe del “periplo dell’Isola” (dal 18 al 20 maggio).




