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La nostra casa è casa di tutti

Venerdì 28 dicembre, Mons. Gian Franco Saba ha raggiunto la Comunità parrocchiale di Cristo Redentore a Sassari, per condividere un momento di fraternità con don Marco Carta e tutti coloro che hanno aderito, già dal 2015, alla proposta di Papa Francesco conosciuta con il nome di “Rifugiato a casa mia”.

In collaborazione con la Caritas diocesana, due parrocchie di Sassari decisero ormai tre anni fa di dare un seguito concreto all’invito ad aprire le nostre “case” -ma meglio sarebbe dire la nostra “quotidianità”- ai nuovi pellegrini di questa controversa e ferita contemporaneità: gli uomini e le donne che cercano disperatamente una meta dignitosa in cui radicare la propria umanità ed il proprio progetto di futuro, in fuga dalle guerre e dai drammi che in troppe terre straziano con sistematicità vite e speranze di grandi e di piccoli.

Una cena fatta di cibo, ma soprattutto di storie intrecciate di rifugiati e di tante famiglie che si sono unite per costruire, integrare, generare notizie buone e vite vere, compresa quella del piccolo Gioele. Tra loro c’è chi può smettere di identificarsi con gli orrori disperati di un passato troppo vicino e raccontare una vita nuova, prima impensabile: un buon percorso universitario, una promettente carriera sportiva, un piccolo progetto lavorativo o una nuova tenera famiglia. Tutte storie che sarebbero ordinaria amministrazione per tutti, ma che queste persone ci aiutano a leggere con meraviglia, gratitudine, speranza.

Il progetto continua, con buone prospettive per il futuro, perché il bene piccolo produca con tenacia e pazienza il proprio frutto: per i “lontani” come per i “vicini”.

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